Knowledge and Poetic of Solitude (Third Part) in English and Italian Language

Knowledge and Poetic of Solitude (Third Part)

This was predictable, because this mad rush of an uncontrolled progress could only lead to collapse, a society focused exclusively on consumption goods. This type of knowledge, we would say, exhausting utilitarianism, almost led to its extreme consequences, has emptied the human person of any spiritual value, has created a fearful moral vacuum within the society itself. To remedy these deficiencies we need to integrate the scientific knowledge with the classical, more particularly humanitarian, literary and philosophical knowledge. Only through their fusion we will solve the crisis of our system. The contribution of the classical culture will be a determining factor for the future of the society. The race towards the future was too fast, has totally separated us from the past leaving us without memory. Already since the first scientific discoveries the two different knowledge have been separated. Each of them went by itself, solitary. In the nineteenth century the Romanticism, for its spiritual character, has accentuated his detachment from positivism, from materialism. Its greatest representatives live in constant torment, in the anguish of the soul. They lament the decadence of morals and the misfortunes of life. Leopardi sings solitary. His thought does not go beyond the present. His sight is turned to the past, to that mythical age of amazing innocence, the ancient Hellas, the youth of the lost world. At that point, for him, the world will not know peace in the future, will go more and more towards the destruction, precisely because it has lost its purity of soul, become deaf to every voice of the heart, unable to see the things with the eyes of the poetry.

Written by RENATO NALE in Italian Language
Translated into English Language by Bastianina Campus
Published. Printed by Bastianina Campus

Conoscenza e Poetica della Solitudine (Terza Parte)

Ciò era prevedibile, perché questa folle corsa di un progresso incontrollato non poteva che condurre al collasso generale, una società imperniata esclusivamente sui beni di consumo. Questo tipo di conoscenza, quasi diremmo, utilitarismo stremato, portato alle sue estreme conseguenze, ha svuotato la persona umana d’ogni valore spirituale, ha creato un pauroso vuoto morale in seno alla società stessa. Per ovviare a tali carenze occorre integrare la conoscenza scientifica con quella classica, più particolarmente umanitaria, letteraria e filosofica. Unicamente attraverso la loro fusione risolveremo la crisi del nostro sistema. Il contributo della cultura classica sarà un fattore determinante per il rinnovamento futuro della società. La corsa verso il futuro è stata troppo accelerata, ci ha separati totalmente dal passato lasciandoci senza memoria. Già dalle prime scoperte scientifiche le due diverse conoscenze si sono separate. Ognuna è andata per conto suo, solitaria. Il romanticismo, per il suo carattere spirituale, ha accentuato nell’Ottocento il suo distacco dal positivismo, dal materialismo. I suoi massimi esponenti vivono nel continuo tormento, nell’angoscia dell’anima. Lamentano la decadenza dei costumi e le sventure della vita. Leopardi canta solitario. Il suo pensiero non va oltre il presente. Il suo sguardo è tutto rivolto al passato, a quella mitica età di favolosa innocenza, l’Ellade, la giovinezza del mondo perduto. Ormai, per lui, il mondo non conoscerà nel futuro pace, andrà sempre più verso la perdizione, appunto perché ha perso il suo candor d’animo, si è fatto sordo ad ogni voce del cuore, non sa vedere le cose con gli occhi della poesia.

Scritto da RENATO NALE in Lingua Italiana
Tradotto in Lingua Inglese da Bastianina Campus
Pubblicato, stampato da Bastianina Campus